domenica 26 febbraio 2012

Passioni Puritane di Nathaniel Hawthorne

Passioni Puritane
di Nathaniel Hawthorne
Titolo italiano: Testa di piuma. Leggenda con morale
Titolo originale: Feathertop (1852)
da cui il film: PURITAN PASSIONS (USA, 1923), Guild-Hodkinson
Regia: Frank Tuttle
Interpreti: Glenn Hunter, Mary Astor, Osgood Perkins
3° Racconto che fa parte dell'antologia Al cinema con il mostro (per approfondire sulla raccolta, andare al mio post qui)
Per chi volesse leggere il racconto e in caso anche gli altri, visto la rarità dell'opera, per una consultazione si può andare a questo link:

L
a mia opinione:
Testa di piuma, Leggenda con morale è un racconto di Nathaniel Hawthorne (Salem 1804 - Plymouth 1864, qui però il racconto è stato intitolato Passioni Puritane per essere più facilmente associato all'omonimo film che n'è stato tratto) scrittore statunitense, che visse vicino alla cerchia intellettuale dei trascendentalisti (movimento filosofico e poetico, sviluppatosi nel Nord America nei primi decenni dell'Ottocento, nel quale, partendo dall'affermazione di trascendentale kantiano come unica realtà, si esprimeva una reazione al razionalismo e un'esaltazione dell'individuo nei rapporti con la natura e la società; motivi che in definitiva possono ricondursi all'ideologia romantica, anche se il trascendentalismo si poneva come vigorosa affermazione dell'originalità della cultura americana nei confronti di quella europea). Scrisse diversi romanzi e racconti, ed è considerato uno dei più importanti narratori statunitensi dell'Ottocento (insieme ad Edgar Allan Poe ed altri). Il romanzo che l'ha reso famoso è La lettera scarlatta (ambientato nella metà del Settecento). L'intera sua produzione fantastica e soprannaturale fu raccolta in un unico volume edito nel 1837. 

Per quanto riguarda il film, che venne tratto, e cioè Puritan Passions del 1923 esso oltre al racconto si rifa al dramma teatrale di Broadway The Scarecrow di Percy MacKay, una storia di stregoneria ambientata a Salem. Il film fu diretto dall'abile Frank Tuttle, ed esso satireggiò il fanatismo che aveva circondato la stregoneria nel diciassettesimo secolo. Ma passiamo al racconto, esso ha come protagonista una strega, che un giorno decide di voler costruire uno spaventapasseri per il suo campo di granoturco. Mette cosi insieme vari pezzi di legno, vestiti malconci e infine una testa di zucca. Cosi contenta del risultato finale, decide di dare vita al fantoccio e gli da la propria pipa magica. Lo spaventapasseri ad ogni boccata di tabacco acquista sempre più le fattezze di uomo, il cui nome sarà Pennacchio. La strega inoltre decide di donargli proprietà, soldi e tutto il possibile per essere considerato un personaggio importante nel mondo, infine lo manda a corteggiare la figlia di un pezzo grosso del luogo. I risultati però saranno inaspettati e sorprendenti. 

Anche questo racconto è poco horror per i miei gusti, è più una favola con risvolto morale che un racconto dell'orrore. Però devo dire è il racconto che mi è piaciuto di più finora, il personaggio della strega è molto simpatico e anche il modo di scrivere mi piace. Carino il racconto, divertente e scorrevole e perchè no fa anche riflettere. Ecco dei piccoli estratti dal racconto, che fanno capire meglio il tono canzonatorio e ironico del racconto e quindi il suo senso morale. 

La strega dopo aver costruito lo spaventapasseri decide di dargli vita:
“Quel pupazzo laggiù” pensò Mamma Rigby, ancora con gli occhi puntati sullo
spaventapasseri, “è un’opera troppo delicata per starsene tutta l’estate in un campo di
granoturco a spaventare corvi e merli. È capace di cose migliori. Diamine, ho ballato
con ben di peggio, quando i compagni scarseggiavano ai nostri convegni di streghe
nella foresta! E se gli lasciassi tentare la fortuna tra gli altri uomini di paglia e
individui vuoti che si agitano per il mondo?”
La vecchia strega tirò tre o quattro boccate dalla sua pipa e sorrise.
«Incontrerà dozzine di suoi simili ad ogni angolo di strada!»

E sulla fine inaspettata di Pennacchio, conclude cosi:
«Povero Pennacchio!» continuò. 
«Potrei facilmente dargli un’altra possibilità e rimandarlo indietro domani. 
Ma no, i suoi sentimenti sono troppo delicati, la sua
sensibilità troppo profonda. Si direbbe che abbia troppo buon cuore per muoversi a
proprio vantaggio in un mondo tanto vuoto e privo di cuore. Bene! Bene! Dopo tutto
posso sempre farne uno spaventapasseri. È un’occupazione innocente e utile e si
adatterà bene al mio caro; e se ognuno dei suoi fratelli umani ne avesse una
altrettanto appropriata, sarebbe molto meglio per l’umanità.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...